Blog

L’interpretariato e i suoi miti: consigli per traduttori e interpreti

Il mondo dell’interpretariato sa essere abbastanza insidioso, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.

Capita di incontrare persone “diffidenti”, che non conoscono davvero la responsabilità di interpreti e traduttori. Ci sono ancora diversi miti che ruotano intorno a queste figure, dei pensieri comuni che potrebbero trarvi in inganno.

Se diventare interpreti è il vostro sogno, non lasciatevi scoraggiare dalle voci, ma ascoltate solo la vostra mente. Siete gli unici a poter decidere come è giusto comportarsi, e gli unici a poter giudicare.

Oggi, proveremo a sfatare insieme qualche falso mito sull’interpretariato e, contemporaneamente, darvi qualche consiglio. Vi insegneremo quali sono gli esercizi pratici che vi conviene svolgere se volete diventare interpreti d’eccellenza, così non sbaglierete e continuerete a crescere.

Iniziamo!

 

I falsi miti sull’interpretariato

Di seguito, abbiamo ordinatamente raccolto alcuni dei miti principali sull’interpretariato e sulla professione di traduttore. Considerate questi esempi come “piccole verità”, che vi aiuteranno a comprendere meglio la vostra futura professione.

Noi di Rafiky conosciamo il potere di una traduzione simultanea, proprio perché lavoriamo da anni come agenzia di interpreti. Offriamo servizi sicuri e professionali, che vi aiutano a gestire qualsiasi evento con il massimo della sicurezza. Sul sito troverete maggiori informazioni riguardo il nostro servizio e le singole offerte.

  1. Il traduttore automatico non è un interprete 
    Uno degli errori più comuni, è quello di credere che la figura dell’interprete possa essere sostituita dal traduttore automatico. Un computer non è in grado di sostituire una persona fisica, almeno non in questo ambiente.
    A volte, le parole assumono un significato diverso anche a seconda di come vengono pronunciate, ed hanno bisogno di un interprete in carne ed ossa per essere comprese.
  2. Per diventare interpreti non basta un vocabolario 
    Il mondo dell’interpretariato non si basa certo su persone che camminano con il vocabolario sotto braccio. Conoscere perfettamente una lingua non vi rende perfetti traduttori. Avete bisogno di qualcosa in più, di migliorare la vostra conoscenza della cultura della lingua che state traducendo.
  3. Gli interpreti non sono onniscienti 
    Spesso si commette l’errore di credere che gli interpreti conoscano ogni singola parola. Eppure, non è necessariamente vero. La bravura dell’interprete sta nel riuscire a dedurre dal contesto anche il significato della parola che proprio non conosce.
  4. Essere bilingue non significa essere un buon traduttore
    Così come usare il vocabolario non significa essere interpreti, lo stesso vale anche per i bilingue. L’interprete non è solo bravo, è anche veloce ed efficiente, studia anni per raggiungere il suo livello di precisione della traduzione simultanea.

interpretariato

 

Consigli pratici per interpreti

Ora che abbiamo lasciato andare tutti i falsi miti sull’interpretariato, possiamo concentrarci su qualcosa di decisamente più positivo: consigli pratici per interpreti e traduttori.

Se volete entrare a far parte di questa grande famiglia, dovete imparare a sfruttare il vostro potenziale. Viaggiate per conoscere la cultura della lingua in cui volete specializzarvi, ascoltate podcast e video di madrelingua.

Leggete libri e notizie in lingua originale, guardate contenuti sottotitolati. Dovete immergervi nella lingua che volete così ardentemente imparare, senza tralasciare nessun dettaglio.

I migliori interpreti sono appassionati, sono curiosi e sempre assetati di conoscenza. E’ così che selezioniamo i membri della nostra agenzia di interpretariato, affidandoci alla loro voglia di fare e di conoscere.

Fate un giro su Rafiky per conoscerne di più e trovare il vostro tutor di successo. Vi aspettiamo!

 

 

 

 

Rafiky Marketing Team